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Cassa periti tratta con Pirelli Re

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Sabato 30 Gennaio 2010

C'è grande fermento nella Cassa di previdenza dei periti industriali (Eppi). L'ente pensione sta per fare il suo ingresso nei fondi immobiliari attraverso una complessa operazione che ha come protagonisti due veicoli finanziari della scuderia Pirelli Re: Fedora e Tecla. Il primo è un fondo chiuso riservato a investitori istituzionali. Il secondo invece è quotato sul segmento specializzato di Piazza Affari: del fondo Tecla interessa un palazzo di via del Tritone 142, a Roma, affittato parte a uffici pubblici e parte a una società che opera nel settore del lusso. Sull'operazione però in Eppi, non si sbottonano: «La trattativa è in corso ed è dunque soggetta ad accordi di riservatezza».
Le tappe dell'operazione
Secondo quanto si legge nelle delibere dell'ente pensione presieduto da Florio Bendinelli, la cassa ha avviato l'operazione perché deve aumentare la quota di immobili della torta di investimenti (i due consulenti per l'asset allocation strategica sono Mercer e Consulenza istituzionale). Nel mirino c'è appunto l'edificio di via del Tritone che un esperto indipendente, nominato da Eppi, ha valutato 43,4 milioni di euro. Ma acquistarlo direttamente vorrebbe dire pagare 8,2 milioni di Iva. Da qui l'idea di superare l'ostacolo fiscale, comprando l'immobile attraverso un altro fondo immobiliare (Fedora appunto) gestito dalla stessa Sgr, quella di Pirelli Re. In tal modo l'Iva verrebbe rimborsata.
L'indebitamento
Primo passo sarà quindi l'acquisto del 50% di Fedora per 250mila euro. In seconda battuta, l'ente pensione dovrebbe apportare al fondo i propri immobili (ad eccezione della sede che in bilancio ha un valore di 14 milioni ): in tal modo Fedora potrà ricorrere «all'indebitamento, finanziando così il 100% del prezzo d'acquisto (di via del Tritone, ndr)», viene spiegato nelle delibere Eppi. Gli immobili da conferire sono tre per un valore di circa 94 milioni di euro.
Alla fine dell'operazione, il fondo Fedora sarà controllato per la quasi totalità dai periti industriali mentre a Pirelli Re (attraverso la controllata olandese) resterà una sola quota simbolica. Finita tale fase, si passerà all'acquisto di via del Tritone, palazzo che al momento è nel portafoglio di Tecla ed è valutato a un costo storico di circa 30 milioni. Al 17 dicembre 2009, sulla base dei documenti Pirelli Re, via del Tritone è ancora nel portafoglio del fondo Tecla.
Mal di pancia
La trattativa Fedora-Tecla ha generato più di qualche critica nel consiglio di indirizzo generale Eppi. Nella riunione del 26 novembre 2009, vi sono stati alcuni rilievi sull'operazione in cantiere. In particolare, nel verbale conclusivo, si legge che il consigliere Bruno Marchetti ha deciso di votare contro perché «il consiglio d'amministrazione (dell'Eppi, ndr) ha proceduto all'istituzione del fondo immobiliare senza autorizzazione preventiva dai ministeri vigilanti». Anche un altro consigliere dell'ente, Maria Franca Spagnoletti, pur avendo votato a favore esprime qualche perplessità sul conferimento del patrimonio immobiliare a un fondo. Intanto i 13.100 periti industriali iscritti alla cassa attendono decisioni su come vengono investiti i loro contributi.
pagina a cura di
Vitaliano D'Angerio
Maria Adelaide Marchesoni
© RIPRODUZIONE RISERVATA

I NUMERI DI EPPI

13.100

Periti industriali iscritti

La popolazione attiva di periti industriali (coloro i quali dichiareranno i redditi da professione) iscritti a Eppi è stimata per l’anno 2010 in circa 13.100 persone.

610 milioni

Investimenti 2010

Ammontano a circa 610 milioni di euro gli investimenti che la cassa di previdenza dei periti industriali ha intenzione di realizzare nel 2010. Nel dettaglio, il 30% (183 milioni) sarà destinato a fondi immobiliari e immobili in generale. Più rilevante (424 milioni, circa il 70%) la quota

destinata invece ai titoli. Soltanto 2,7 milioni per la liquidità.

58 milioni

Contributi

Per l’esercizio 2010 è stata stimata da Eppi, una contribuzione di circa 58 milioni di euro. L’incremento del 3,5% (+2 milioni di euro) rispetto alla stima del 2009 è la conseguenza della

valutazione in aumento dei contributi in relazione all’accresciuto volume d’affari e reddito netto dichiarati dagli iscritti.

Sabato 30 Gennaio 2010
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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